Arte Napoletana Dell800, Sicilia, Lojacono, Paesaggio Con Ruderi, Antica Stampa, 800

Valore stimato —167.3

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(F. LOJACONO)

 

 

 

Interessante e decorativa antica stampa,

suggestiva raffigurazione di uno schizzo disegnato dal noto artista siciliano Francesco Lojacono, di Palermo, con una veduta paesaggistica forse locale meridionale o siciliana, con anche resti o ruderi di una antica costruzione con archi;

 

stampa impressa su foglio di circa cm.24x37 (l'intero foglio, a larghi margini bianchi diseguali); firma a stampa impressa in basso a destra, stampa edita in origine probabilmente quale tavola illustrativa di una pubblicazione commemorativa napoletana della fine dell'800.

 

DI INTERESSE ARTISTICO, STORICO-LOCALE, DECORATIVO, COLLEZIONISTICO

 

Discreta conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca,  sparse fioriture e piegature e sgualciture o difetti vari marginali,

 

stampa meritevole anche di essere inserita sotto passpartout ed inconriciata.

 

(l'immagine allegata raffigura un particolare dell'intero foglio, ossia la parte figurata, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)

 

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Francesco Lojacono (Palermo, 16 maggio 1838Palermo, 28 febbraio 1915) è stato un pittore italiano, considerato il più importante paesaggista dell'Ottocento siciliano, era soprannominato Ladro del sole o Pittore del sole. Fu tra i primi pittori ad utilizzare la fotografia come riferimento per realizzare le sue opere.

Lojacono[1] fu iniziato alla pittura dal padre Luigi, pittore a sua volta.[2] Fu poi allievo di Salvatore Lo Forte.[3]

Nel 1856, a 18 anni, si trasferì a Napoli, dove affinò le sue doti frequentando diversi pittori viaggiatori e soprattutto entrando nella scuola dei fratelli Giuseppe e Filippo Palizzi. Dalla città partenopea si spostò spesso: prima verso Firenze, dove entrò in contatto con la scuola dei Macchiaioli.

Nel 1860, a 22 anni, dopo lo sbarco dei Mille a Marsala, prese parte con il padre Luigi e il fratello Salvatore, alla Spedizione dei Mille.[3] A luglio fu ferito nella Battaglia di Milazzo ma continuò a combattere. Il 1º ottobre, agli ordini di Nino Bixio e insieme ad altri artisti, tra cui vi era Vincenzo Ragusa, partecipò alla Battaglia del Volturno.[4] Il 29 agosto 1862, insieme a Giuseppe e Menotti Garibaldi, fu fatto prigioniero in Aspromonte.

Nel 1862 tornò in Sicilia, durante i sei movimentati anni precedenti aveva frequentato diverse personalità note, ottenendo una discreta fama. Nel 1864 espose a Firenze Mare all'Acquasanta, acquistato da Luigi Federico Menabrea, futuro Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.

Nel 1870 espose il dipinto La valle dell'Oreto a Vienna e a Parigi, due anni dopo fu nominato Professore di Paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Napoli[3] e nel 1874 le sue opere furono esposte a Bordeaux.

Negli anni ottanta del secolo conosce a Palermo il giovane pittore Gennaro Pardo, di cui diventa amico e mentore, e che diventerà un suo erede artistico.

Guadagnatosi il soprannome di Ladro del sole, o Pittore del sole per la sua capacità di infondere luminosità alle proprie tele, nel 1878 espose le sue opere all'Esposizione internazionale di Parigi, consolidando la sua fama internazionale.

Nel 1891-1892 presentò L'estate all'Esposizione nazionale di Palermo, e nel 1895 partecipò alla prima Biennale di Venezia a cui sarà invitato anche successivamente. Fu suo allievo il paesaggista palermitano Ettore De Maria Bergler.

Tra i suoi committenti vi furono diversi aristocratici: nel 1883 L'arrivo inatteso fu acquistato a Roma dalla regina Margherita per il Palazzo del Quirinale, Dopo la pioggia fu realizzato nel 1886 per la principessa Giulia Lanza di Trabìa, e L'estate fu acquistato dal re Umberto I nel 1891.[3]

Morì a Palermo nel 1915, all'età di 76 anni, dopo avere stretto una sincera amicizia con Gabriele d'Annunzio, che lasciò traccia di questo rapporto nelle proprie pagine[senza fonte].(dal web, wikipedia)

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